sabato 7 febbraio 2009

A Bianca


A Bianca, la mia inseparabile cavalla.


Non rimane alcuna traccia del grigiore
della opprimente monotonia quotidiana
quando sono con te
al tenue chiarore dell’aurora
nelle immense e sconfinate praterie.

Durante le nostre interminabili corse
mentre il vento freddo e pungente
mi sferza il viso, fino a farmi lacrimare gli occhi
riesco ad avvertire le impercettibili vibrazioni
dei tuoi muscoli in tensione
che fremono per la forte eccitazione.

Quando, infine, i nostri corpi,
in una simbiosi perfetta
sembrano staccarsi da terra
fino a toccare il cielo
allora il mio sogno si corona.

Per tutto questo ti ringrazio
cara, affettuosa e fedele amica.

Cristina Coletta Pizzi

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