domenica 19 aprile 2009

Nella foresta con Snow Flake


Adesso ci troviamo ai margini di una vetusta foresta canadese di ampissime dimensioni, durante un freddo pomeriggio invernale.

L'andatura sincronica con il mio cavallo ci unisce in una fusione totale.

Osservo nel silenzio profondo ed ovattato, in sella al mio splendido Snow Flake, il paesaggio che si estende innevato oltre lo stretto sentiero che percorriamo ad un passo sostenuto, ma abbastanza contenuto da consentirmi di gustare pienamente l'indicibile spettacolo della natura in questa stagione.

Continua............

sabato 18 aprile 2009

Amore a prima vista




Amore a prima vista



Per l’ennesima volta la ragazza dai lucenti capelli corvini, osservò con immensa gioia la foto sul comodino che la ritraeva sorridente, abbracciata al suo grande amore, in una giornata di fine estate. Le era sempre piaciuto lo sfondo del mare in tempesta,con i suoi colori cangianti dal verde smeraldo al blu, al candore delle bianche creste spumeggianti. La affascinavano moltissimo le gigantesche onde che si infrangevano violente, sulla poderosa scogliera dietro ai loro corpi avvinghiati da uno strettissimo abbraccio. I loro volti sereni e felici , tuttavia, ad una attenta osservazione del fotogramma, stonavano alquanto, in mezzo a quello scorcio di natura inquietante che lasciava presagire, ad occhi attenti, nelle mostruose immagini disegnate dalle nubi minacciose, tristi eventi…..Ma Jessica non era superstiziosa, la sua razionalità e il suo ottimismo l’avevano aiutata a cavarsela brillantemente anche nelle situazioni più difficili e l’immagine di un mare in tempesta non sarebbe riuscita certamente a turbare la sua tranquillità affettiva. Era veramente innamorata di Luigi e , nonostante i pareri contrari dei familiari e delle amiche,aveva deciso di continuare il rapporto con l’uomo che amava. Un uomo maturo, di dieci anni più anziano di lei, con una posizione economica solida, titolare di un noto studio di consulenza finanziaria della città.Prima di coricarsi, mentre attendeva la solita telefonata, la ragazza si sdraiò sul suo letto e come un flash improvviso, ricomparve nitida nella sua mente, la prima volta che conobbe Luigi.
Quella sera, dopo la consueta partita di tennis, era stata invitata a cena da Marica e suo marito, nella loro villa in collina. Era indecisa sulla risposta da dare alla collega poiché il fidanzato era dovuto partire per lavoro e la infastidiva alquanto il pensiero di dover presenziare al convito, senza compagnia. Dopo svariati ed insistenti solleciti da parte dell’amica, finalmente Jessica si persuase ad accettare l’invito. Sapeva della presenza di un ospite ma non si sarebbe mai immaginata che quell’incontro casuale avrebbe cambiato completamente la sua vita. Una vita condotta nella piena normalità e razionalità da sfiorare, talvolta la monotonia. Il lavoro nell’agenzia di viaggi veniva interrotto dalle regolari partite di tennis ogni venerdì sera, insieme a Marica, e dalle brevi gite domenicali col fidanzato che si concludevano, nella maggior parte delle volte con una cena in pizzeria.
Dopo le presentazioni, Jessica e l’uomo vennero accompagnati dagli ospiti nella grande sala in stile antico, al centro della quale troneggiava una lunga tavola in massello, esaltata da una lussuosa apparecchiatura di pregiate porcellane e cristalli finissimi.
Prima di sedersi a tavola sorseggiarono un drink sulla grande terrazza dalla quale era possibile ammirare, in lontananza, le luci tremule della città, ormai, avvolta dalle ombre serali. Dietro le colline stava sorgendo la luna che, con i suoi pallidi raggi, rischiarò il volto abbronzato di Luigi, il quale mosse qualche passo per avvicinarsi alla ragazza che lo stava osservando con insistenza. Da una distanza così ravvicinata, Jessica rimase fortemente colpita dallo sguardo penetrante di quegli occhi azzurri, rilucenti come stelle, e dalla perfezione dei lineamenti del viso, al punto che rimase in silenzio per qualche attimo, senza fornire risposta alla domanda , se pur banale, rivoltale dall’uomo, il quale si informava se desiderasse ancora qualcosa da bere. Superato l’iniziale smarrimento, la ragazza cercò di nascondere il suo forte turbamento, sfoderando un largo sorriso, dopodiché prendendolo a braccetto, le sussurrò all’orecchio, di gradire con immenso piacere un altro bicchiere di Martini. Mentre si avviavano verso la tavola dove erano disposte le varie bottiglie e i bicchieri, Jessica cercava di individuare il motivo del suo gesto istintivo e inatteso poichè non era sua abitudine, entrare in confidenze con persone conosciute da poco. Ma quell’uomo esercitava su di lei un fascino irresistibile che le era sembrato del tutto normale sostenersi al suo braccio durante il breve tragitto per giungere alle bevande. Da quel momento Jessica capì che quell’uomo sarebbe stato suo, nonostante avesse notato la fede nuziale all’anulare sinistro. Avrebbe superato qualsiasi ostacolo per averlo.
La squisita cena a base di frutti di mare e di pesce prelibato, si concluse con una magnifica torta al centro della quale si leggeva la data del matrimonio di Marica e di Antonio.
-Perché non mi hai avvertita per tempo che intendevi festeggiare il vostro anniversario?- Chiese Jessica all’amica con tono misto allo stupore e al rammarico per non essersi ricordata di una data così importante.
- Ma cara ho voluto fare una sorpresa a tutti. Non ti ho detto niente per evitare che questo incontro assumesse i connotati di una festa ufficiale e perdesse di conseguenza, la vivacità e la spontaneità di una serata diversa e speciale.
E quella fu veramente una serata speciale per Jessica poiché per la prima volta conobbe il vero amore nella stanza degli ospiti della grande villa, mentre le prime luci dell’alba rischiaravano la grande camera in stile veneziano.
Da quel momento la ragazza s’innamorò follemente dell’uomo e compì quotidianamente gesti inconsulti, pur di giungere al suo scopo. Riusciva ad inventare scuse di ogni genere al fidanzato per incontrare il suo amante in ogni momento della giornata. Talvolta sosteneva di non essere disponibile perché aveva fissato l’appuntamento col parruchhiere, altre volte dichiarava di avere forte emicrania per cui preferiva starsene in casa, altrimenti era impegnata con lo shopping o con incontri con le amiche. Ma una mossa troppo istintiva e passionale le fu fatale: il mazzo di rose rosse inviato a casa di Luigi insospettì la moglie, la quale con fermezza e determinazione, decise di indagare a fondo per scoprire l’origine di quel dono così inusuale. In breve tempo l’investigatore privato, assoldato dalla moglie di Luigi si mise sulle tracce degli amanti, scoprendo la verità. La signora venne a conoscenza della relazione del marito con la giovane ragazza. In un primo momento la donna si rifiutava di accettare l’evidenza dei fatti, anche se descritti con minuziosa dovizia dal suo informatore, perché non sopportava l’idea di dover improvvisamente cancellare quindici anni di matrimonio, trascorsi felicemente col coniuge, per una sbandata, magari passeggera,con una ragazzina, di molti anni più giovane di lui. Sperava che Luigi si pentisse del suo gesto e le riconfermasse il proprio amore. Ma il tempo le dette torto poiché suo marito le confessò apertamente che si era veramente innamorato di quella ragazza che era riuscita, con la sua dolcezza e la sua sensibilità a fargli provare emozioni e sensazioni che egli non aveva mai provato fino a quel momento. A quel punto la moglie capì che il loro rapporto era veramente concluso, per cui accettò la separazione consensuale, lasciandolo libero di vivere con Jessica che nel frattempo, dopo accese discussioni col fidanzato riuscì a fargli capire che non lo amava più.
Tutte queste immagini affollavano la mente della ragazza, la quale non si era accorta che il suo orologio da polso segnava ormai le due di notte.Il tonfo sordo di un portone sbattuto con noncuranza,la riportò alla realtà. Il telefono di casa e il cellulare non davano segni di vita. Luigi non avrebbe più chiamato per quella sera. In preda all’angoscia, Jessica si precipitò al suo PC per controllare se vi fosse qualche comunicazione nella Posta elettronica, ma nella posta in arrivo non si leggevano nuovi messaggi ma solo quelli inviati, i giorni precedenti, dalle amiche. Si lasciò cadere sul letto, affondò il volto bagnato di lacrime nel guanciale color confetto, pianse a lungo. Era la seconda sera che Luigi non la chiamava, forse era partito per motivi di lavoro, ma questa era solo una sua supposizione, poiché l’uomo non l’aveva contattata da due giorni. Strinse forte a sé il guanciale ,fingendo di avere tra le braccia Luigi, finchè non si addormentò, esausta.
Quella notte Luigi stringeva fra le sue braccia un’altra donna. Una donna più matura capace di gratificarlo più della dolcezza e della sensibilità di Jessica.
Racconto tratto dalla raccolta di racconti inediti "Frammenti di esistenze" di Cristina Coletta"

domenica 12 aprile 2009

BUONA PASQUA


Porgo i miei più sinceri auguri di buona Pasqua a tutti i blogger......e non solo.
Cristina


giovedì 9 aprile 2009

Un pensiero

Porgo, in questi giorni che precedono la Pasqua, tutta la solidarietà, la comprensione e l'affetto alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo.
Dedico a tutti coloro che non sono più, la seguente poesia.

Affetti mai perduti

Le nostre esistenze
in attesa,
s’incamminano
una alla volta
rassegnate, silenti
verso l’ultimo,
inesorabile traguardo
del breve, tortuoso
percorso umano.

Le persone a noi care
si sono addormentate,
loro malgrado,
una alla volta,
per sempre,
e tale, improcrastinabile,
sarà la nostra sorte.

Che cosa rimane di loro?
Fragili radici spezzate
flebili voci, sussurri eterei
trasportati dal tiepido vento
primaverile
che accarezza gli alti cipressi,
imponenti sentinelle,
poste a guardia della nuova, fredda dimora.

Dove posso adesso rintracciare
i tratti dei volti conosciuti
facilmente amati ma mai dimenticati,
come posso accarezzare i soffici capelli,
baciare le guance segnate dal tempo,
stringere le vigorose mani,
ascoltare le voci confortanti di chi tanto ha amato?

Niente intorno a me di tangibile
solo piccoli frammenti
di ossa sparsi nella madre terra,
arsa dal cocente sole estivo,
lavata dalla abbondante pioggia invernale.
Ma il ricordo del loro amore vive in me
mi conforta, mi infonde coraggio e
mi esorta a proseguire nel difficile cammino.

Cristina Coletta Pizzi