
Alta montagna
La pallida bruma mattutina
a poco a poco si dilegua
palesando ai miei occhi stupiti
l’imponente e maestoso massiccio
di millenarie ed antichissime rocce:
hanno sfidato ,imperturbabili,
nei lontani secoli,
la furia del vento,
dell’acqua e del gelo.
Il silenzio assoluto che avvolge
le frastagliate cime innevate,
viene interrotto, a tratti, dal verso
stridulo ed acuto
di un’aquila in volo.
Fluttua nell’aria
volteggiando, regale
per giungere
ai limiti estremi
dell’azzurro cielo sconfinato.
Sulla cengia, circondata
da profondi e scoscesi dirupi
si erge alta una croce
alla quale rivolgo
una muta preghiera di ringraziamento
per trovarmi, qui
adesso
a perdermi nell’infinito.
Cristina Coletta Pizzi
La pallida bruma mattutina
a poco a poco si dilegua
palesando ai miei occhi stupiti
l’imponente e maestoso massiccio
di millenarie ed antichissime rocce:
hanno sfidato ,imperturbabili,
nei lontani secoli,
la furia del vento,
dell’acqua e del gelo.
Il silenzio assoluto che avvolge
le frastagliate cime innevate,
viene interrotto, a tratti, dal verso
stridulo ed acuto
di un’aquila in volo.
Fluttua nell’aria
volteggiando, regale
per giungere
ai limiti estremi
dell’azzurro cielo sconfinato.
Sulla cengia, circondata
da profondi e scoscesi dirupi
si erge alta una croce
alla quale rivolgo
una muta preghiera di ringraziamento
per trovarmi, qui
adesso
a perdermi nell’infinito.
Cristina Coletta Pizzi
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